Garolda
Il nome Garolda deriva dal latino medievale garolo: piccolo guado o corrosione dell'argine.
Villa Di Bagno, Peyri, Cavriani
La villa si compone di vari elementi oggi in parte separati dalla strada provinciale. Un primo copro d'ingresso staccato sulla strada, è affiancato da una recinzione del 1841, opera di Giovan Battista Vergani. Un secondo corpo d'ingresso, in asse con il primo, si trova nei pressi della villa. Il nucleo originale della villa riferibile al primo Cinquecento, è composto da un portico a tre archi, da un salone passante, da due sale con volta a padiglione al piano terra, e cassettoni al piano primo; la scala si trovava a sinistra. Sul lato nord-ovest un cortile con un lato porticato è realizzato alla fine del '500. Una uguale struttura si trovava fino al 1776 anche sulla parte opposta. La facciata principale di ordine tuscanico (vedi foto sotto), ispirata al manierismo, è opera dell'architetto Paolo Pozzo ed è realizzata alla fine del Settecento. La decorazione interna presenta al piano nobile due fasce della scuola di Giulio Romano (vedi foto sotto); mentre le decorazioni del portico, con il busto di Paolo Veronese, e del salone al piano terra, sono opere settecentesche di Paolo Pozzo. Nel 1806 si realizzano le decorazioni delle stanze minori del piano terra, si realizza la scala che porta al piano nobile e la facciata verso la strada. Staccato dalla villa, sorge l'Oratorio (vedi foto sotto) edificato già nel 1678 per volontà del conte Arrigoni. Lo spazio interno, con decorazioni in parte rococò e in parte tardogotiche, è suddiviso in due ambiti: l'aula e, alle spalle dell'altare, il confessorio, in origine sagrestia. Gli spazzi 1806 si realizzano le decorazioni delle stanze minori del piano terra, si realizza la scala che porta al piano nobile e la facciata verso la strada. Staccato dalla villa, sorge l'Oratorio edificato già nel 1678 per volontà del conte Amigoni. Lo spazio interno, con decorazioni in parte rococò e in parte tardogotiche, è suddiviso in due ambiti: l'aula e, alle spalle dell'altare, il confessorio, in origine sagrestia. Gli spazzi laterali sono stati aggregati in tempi recenti. L'ancona d'altare è concepita secondo gli stilemi tipici del tardobarocco: pilastri quadrati, ruotati a 45 gradi, e sagomati in senso prospettico sostengono due angeli dorati e un'edicola con cornice a valva di conchiglia, con al centro la colomba dello Spirito Santo. Al centro il dipinto è realizzato su tavola di legno e raffigura la Madonna con il Bambino, con angeli musici e putti nell'atto di offrire frutti. Due balconi simmetrici ai lati dell'altare sono per la partecipazione dei nobili, proprietari della struttura, alle funzioni religiose.

e Oratorio della Beata Vergine degli Angeli

Corte Le Quadre

Percorrendo la strada statale che conduce verso Mantova notiamo sulla sinistra la caratteristica Corte Le Quadre, anticamente denominata come Villa Quadri (vedi foto sotto). Il complesso architettonico risalente al XVIII secolo è composto dal palazzo padronale, cui è annessa una cappella, e da altri corpi di fabbrica destinati a rustico e a barchessa. L’edificio principale presenta due facciate quasi simili rivolte specularmente verso l’aia e verso il retro della corte; presentano un ordine simmetrico rimarcato dalla presenza di un corpo centrale sopraelevato coronato da un timpano e allineato al portale. Una serie di finestrelle quadrate allineate ad una fascia marcapiano scandiscono le facciate. L’assetto planimetrico del fabbricato presenta il tipico atrio passante che denuncia una derivazione dal modello del palazzo gentilizio urbano. L’oratorio inglobato nella corte (vedi foto sotto) è aperto verso la pubblica via, secondo un modello diffuso nel territorio roncoferrarese. Si può notare infine la presenza di un muro perimetrale, ora in rovina, che cingeva l’aia secondo lo stile della “corte chiusa” e di cui ora rimangono i pilastri decorati da fasce in cotto con motivo a denti di sega.

Magnguti

Nei pressi dell’abitato di Garolda, si può notare Villa Le Quadre-Fanny (vedi foto sotto); l’edificio è citato nei documenti archivistici dall’anno 1750, in questo lavoro si ipotizza che il palazzo sia di epoca tardo-cinquecentesca. La struttura è cubica, a due piani. Il palazzo ha un atrio centrale con le porte in linea, le stanze sono poste sui lati (tre per lato). Ai due lati dell’edificio sono state aggiunte due costruzioni di altezza minore. La facciata è caratterizzata da un allineamento verticale di porta d’ingresso ad archivolto in ferro battuto; finestre con mensole; sottotetto con serie di oculi rettangolari.

Corte Garolda

Oltrepassato il ponte sul canale Fissero-Tartaro e procedendo verso Mantova si può notare sulla destra Corte Garolda (vedi foto sotto); corte rurale esistente nei documenti storici già dal XVI secolo. Essa è costituita da edifici in linea, chiusi sul lato verso il canale da un oratorio e da altri edifici con funzione di stalle-barchesse.

Santella dedicata all’Immacolata Concezione

Nelle vicinanze dell’oratorio lungo la strada che porta a Roncoferraro si può notare una piccola cappella, dallo stile goticizzante, dedicata all’Immacolata Concezione.

Corte Bugno

Sulla strada Statale che porta a Barbasso sulla destra si può notare Corte Bugno (vedi foto sotto); essa sorta probabilmente nel XX secolo, è costituita da edifici in linea ad uso abitazione con annessa sul fianco la stalla-barchessa. La corte restaurata attualmente è in ottimo stato di conservazione.

Parco privato Benedini