Nosedole
Il nome Nosedole deriva dal tardo latino nucetum o nocetulum ossia noceto.
Chiesa Parrocchiale di San Matteo
 La chiesa, intitolata a San Matteo, è costruita tra il 1746 e il 1747 in forme tardobarocche (vedi foto sotto). L'interno ad aula con volta a botte, è scandito da lesene di ordine composito. L'esterno con un doppio ordine sovrapposto, tuscanico più corinzio, termina con un frontone a vela spezzato. Una cornice mistilinea inquadra la finestra centrale sopra cui si trova entro un triangolo, l'occhio di Dio. All'interno una tela della scuola di Francesco Borgani, della prima metà del' 600, raffigura l' Assunzione di Maria al cielo con ai piedi San Bartolomeo (con il coltello con cui fu scuoiato), San Cassiano, vescovo e martire, Sant' Anselmo e San Carlo Borromeo. Alle spalle dei santi un paesaggio di chiara derivazione veneta, pone in primo piano le rovine di una romanità immaginata. La tela era in origine nell' oratorio di San Cassiano.

Corte Forte D'Attila

All' incrocio dei principali canali che solcano il territorio del sinistra Mincio, si trova la corte conosciuta come Forte d' Attila (vedi foto sotto). Le fonti tardo antiche riportano che nel secolo V d.C. vi fu l' incontro tra il papa Leone I° e il re degli Unni Attila. La corte Forte d' Attila è ritenuta, nella tradizione popolare, la sede dell' accampamento militare degli Unni. L' ambito delimitato da un rettangolo idrico ben definito, presenta, in un rilievo topografico del 1889, un rudere a 500 m in direzione nord rispetto ai fabbricati colonici, in cui si tramanda il rinvenimento di un accampamento militare di forma semicircolare. Nel 1809 l'allora proprietario del fondo Angelini, aveva posto una targa con l'indicazione del luogo in cui sorgeva il forte (vedi foto sotto).
 

Corte Facchina

Il palazzo padronale della corte è realizzato dall'architetto Luca Fancelli (1430-1494) nella seconda metà del '400: l'edificio è rimaneggiato nell' 800. La facciata interna, verso l' aia (vedi foto sotto) conserva gli elementi propri del linguaggio fancelliano: un volume compatto concluso da una merlatura ghibellina cieca e da una cornice a dentelli di mattoni. Questo edificio rappresenta una delle prime forme di dimora padronale rurale; non tanto la villa, ma il palazzo di città, è il riferimento tipologico della struttura. La costruzione non propriamente palazzo, non ancora villa e non più castello, rappresenta la mediazione tra cultura fiorentina, padana e veneta da un lato, e castello e residenza dall' altro, e costituisce l' origine tipologica della dimora rurale mantovana. All' interno un androne centrale passante, posto longitudinalmente rispetto alla costruzione, riprende l' androne aperto, posto all' ingresso dei palazzi di città, diventando da allora, un elemento costante nella villa di campagna del territorio.

Corte Cagiona

Lasciato il paese di Roncoferraro procedendo verso Nosedole, si può notare nella campagna circostante, sulla sinistra, il complesso denominato Corte Cagiona (vedi foto sotto). Tali edifici sono ricordati nella storia locale come un antico centro in cui si sia intrapresa la coltivazione del riso. Infatti il quadrilatero della corte è delimitato da un ampio canale utilizzato per fornire energia idraulica alle ruote dei mulini e per il trasporto del riso su apposite imbarcazioni a fondo piatto. La struttura della corte, che appare “aperta” ma allo stesso tempo ben delimitata dal corso d’acqua e dalle mura dei vari edifici, presenta il palazzo padronale distinto e separato dagli altri edifici produttivi o accessori e un’ampia aia utilizzata nelle fasi di lavorazione del riso.

Corte Benazzi

Nella zona retrostante la parrocchiale, si può osservare Corte Benazzi (vedi foto sotto), un antico palazzo padronale ora ristrutturato, che presenta le caratteristiche dei palazzotti rurali mantovani. Interessante la meridiana posta sulla facciata, sopra il portale d’ingresso.

Corte Palazzetto

In fondo alla strada denominata Palazzetto, fuori dal paese, si può notare Corte Palazzetto (vedi foto sotto). Corte padronale documentata sin dal 1667; a struttura cubica a due piani, il piano terra è costituito da un corridoio che attraversa l’edificio in tutta profondità con corrispondenza al primo piano del salone.Il palazzo ha subito un importante intervento di restauro nel 1926 che ne ha alterato l’assetto originario.

Ex Caseificio

Percorrendo strada Diaz in direzione Roncoferraro si può notare sulla destra in posizione arretrata rispetto

alla strada, l’Ex Caseificio (vedi foto sotto). Esso è originario degli inizi del’ 900, caratteristica la facciata (simmetria bilaterale). Attualmente il fabbricato è dismesso ed è in pessimo stato di conservazione.

Monumento ai Caduti della 1° Guerra mondiale

Di fianco alla chiesa si può notare il Monumento ai Caduti delle guerre anni ’15-18 e ‘40-45 (vedi foto sotto); eretto in onore delle genti che hanno combattuto e perso la vita durante le guerre mondiali.
Ex scuole comunali
Cimitero

Prima di entrare in paese proseguendo verso Casale si può notare sulla destra il Cimitero (vedi foto sotto);

esso è originario del XIX secolo, al suo interno si possono vedere lapidi e cappelle di pregevole disegno e stile architettonico, attualmente il monumento è in buono stato di conservazione.